venerdì 2 settembre 2011

More Hats!

Non possiedo la sfrontatezza sufficiente per potermi autoproclamare un'intenditrice di videogiochi, come molti Pokèmon addict o finti retro gamer (commercialissimi) si autoproclamano, però nel mio piccolo posso dichiarare d'avere ricordi molto dolci legati alla mia prima console entrata in casa, la cara Playstation, e di provare una certa nostalgia di epoche che non ho mai vissuto vedendo giochi dai pixel sgranati e posso con la stessa sicurezza affermare che più i videogiochi hanno iniziato a prendere  spunto grafico dalla realtà, più il mio interesse verso di loro andava estinguendosi. Forse ho sempre associato i pixel ad una certa dimensione magica dove è possibile entrare nell'immaginario e l'evolversi del perfezionamento della grafica mi ha un po' lasciato accantonare le console e disinteressarmi a questo mondo, o comunque a non seguirlo più attivamente. Ciononostante ho comunque sempre giocato, anche se in maniera discontinua e prevalentemente su pc o DS.

Ora come ora ho rivalutato il mio rapporto conflittuale con il videogioco moderno e dentro di me ho maturato l'idea che interagire con il mondo videoludico sia un po' come gustarsi un buon film. Questo certamente porta il videgioco su un piano più maturo, nel senso di meglio fruibile da un pubblico adulto, nel senso che da uno grandicello mi aspetto un po' più di spirito d'osservazione che, come serve ad apprezzare un film riuscito bene, allo stesso modo riesce a godere di un videgioco con tutti i crismi . Per questo forse non lo consiglierei ad un bambino, non per violenza, moralismo o altro, ma perchè è meglio che la fantasia dei più piccoli venga stuzzicata da cose incerte e rudimentali, si lasci la magia dell'intrattenimento videoludico ai più grandi. Ovvio non parlo così per qualsiasi prodotto, ma per una grossa fetta sì. In parole povere penso di essere maturata abbastanza per apprezzare quella fetta di emisfero che prima non riuscivo a mio malincuore comprendere.

Dopo questa "breve" intro volevo arrivare al punto cruciale della questione, rendendovi partecipe del fatto che in questa estate ci ho dato particolarmente dentro con i videogiochi made in Valve, in particolare ho avuto il piacere di svagarmi con Team Fortress 2, finire Portal, affezionarmi terribilmente a Portal 2 ed iniziare Half Life 2. Che dire... Spettacolari, uno più dell'altro. Trovo anche ingegnoso il sistema di Steam (eh sì mi sono fatta persino io l'account lì sopra!), è un moderno e provvisorio sistema per far fronte alla pirateria, che amo assecondare nel cinema, nelle grandi etichette discografiche della musica e poco nei videgiochi. Forse perchè credo che sia l'industria che davvero abbia bisogno di soldi per funzionare, fra le tre. Anche perchè nel mio piccolo ho visto che è facile fare dei bei corti cinematografici e della buona musica anche da zero. Invece con i videgiochi ancora non ho visto capolavori che non fossero limitati dalle risorse economiche e dunque tagliando la testa al toro fra le tre industrie è quella a cui avventatamente darei i miei pochi soldi più volentieri.
Comunque sia grazie a Steam ho potuto godere di queste chicche. in realtà Portal lo avevo cominciato già da tempo, ma l'ambiente asettico dei livelli mi aveva lasciata perplessa e disincantata. Ma fate conto che comunque non giocavo da un sacco, per me è stato come fare riabilitazione dopo molto tempo. Inoltre, lo ammetto, forse ero partita prevenuta e demoralizzata, perchè ancora non ero convinta di riuscire a rimettermi volentieri a giocare. Però una volta sgranchite le dita ed affinato la mia scarsa tecnica ho cominciato ad apprezzarlo sul serio, soprattutto dopo aver appreso quale mente perversa si celasse dietro all'A.I. di GlaDOS. Non mi pronuncio su Portal 2 solo perchè dorei fare un'altro post interamente dedicato.
Tutto sommato sono contenta

AH! Inoltre è stato secondo me geniale il viral\guerrilla marketing proposto per il lancio di Portal 2: In parole povere, se ben ricordo, andando sul sito ufficiale di Portal 2 si poteva ammirare un countdown alla rovescia e si invitava la gente a giocare acquistare il "potato sack", ovvero una raccolta di 13 giochi indie dove in teoria, più si giocava e più la CPU avrebbe aiutato GlaDOS a riavviarsi prima. In realtà ho scoperto che su questo c'è tutta un'ampia storia dietro chiamata Potato Fools Day.
Se non basta ho trovato un'articolo di un blog a riguardo in italiano esauriente e scritto con amore.
Ora scusate ma vado, devo vedere se riesco a beccarmi qualche cappello figo di Team Fortess 2 a pochi cent!

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