lunedì 26 settembre 2011

Concetto troppo mainstream del primo pomeriggio

Mah... Settimana diciamo "impegnata" e quel diciamo sta per "avrei dovuto impegnarla diversamente".
Ultimamente non mi riescono ragionamenti intelligenti, spero che quest'aria di settembre mi aiuti a fare chiarezza, è così fresca e salubre di vitalità, adoro l'autunno. Cimici a parte. Finalmente ho alle spalle l'estate, che è così stagnante, umida e soffocante, specie se vissuta tutta a Milano.

Comunque ultimamente pensavo a come la gente con tanta facilità si disigni mentalmente il proprio "uomo ideale" il proprio "posto ideale" eccetera eccetera. Ma soffermandosi sulla prima affermazione, ok, forse potrei dire lo stesso su gli uomini, ma credo che in tal caso la cosa cambierebbe sensibilmente e comunque non voglio ancora farmi vanto di sapere come ragionano loro. Sarei un'altra persona se questa facoltà mi appartenesse ma invece no, sono una sfigata che ancora deve capire certe leggi che regolano il mondo e dunque subirle passivamente.
Tornando a noi, questo bisogno di farsi un'idea mentale di un connubio tra estetica (molta) e ... Apprezzabilità, compatibilità, comodità o come volete voi chiamarla (sempre e comunque troppo poco calcolata) non è una cavolata colossale? Che poi, scusate tanto, ma è come dire "Mi piacciono i dipinti, specie le tele rosse 50x70 con una punta di nero e qualcosa d'orato, mi esprimono felicità e voglia di vivere" che senso ha? E' la stessa cosa. Come chi compra i portatili Vaio rosa o quella nuova marca di cellulari per stupide, quelli fucsia coi brillantini di pura ostentata plastica. No, purtroppo non sono modelli fatti per Barbie, sono seriamente proggettati per impreziosire quell'altro oggetto chiamato donna, anzi no, chiamato oca.
Ovviamente il proprio "bla bla ideale" è fatto di vecchi archetipi che ci hanno influenzato lungo il corso della vita, ma la cosa che mi lascia di sasso è come certa gente abbia un'idea mentale così definita da non saper fare i conti con la realtà. Voglio dire, giù con un'altro esempio... Mmh... Se io ho bisogno di un mobile nuovo è ovvio che mentalmente m'immagino una cosa d'alto design, che poi nella realtà si ridurrà a un compensato Ikea che, metti perchè preso coi miei soldi, metti perchè seppur così semplice da un tocco minimalista molto chic a quell'angolo di casa, finirò comunque per essere soddisfatta della scelta se comunque si rivelerà un mobile stabile che non si spacca alla prima boccia per pesci stracolma d'acqua messa sopra. No?
Non voglio fare un discorso banalizzato alla "l'importante non è quello che c'è fuori ma quello che c'è dentro", il mio è più un intento di spiegare come la nostra idea su cose che devono ancora avverarsi e su modelli che ci siamo costruiti fantasticando ad occhi aperti influenzi e sminuisca inesorabilmente la realtà che poi ci si para davanti. Ma così è per ogni cosa. Non credo sia un concetto di massa, di credere che sia bello solo ciò che ti fanno vedere i media, ovviamente è anche quello, ma arrivati ad una certa maturazione intellettuale penso il problema sia più aver sviluppato un senso di gusto e di cinismo particolarmente nostro a non farci apprezzare ciò che otteniamo. Forse perchè non lo otteniamo con poi così tanta fatica o per il semplice fatto che una volta ottenuto non si prova più quel fantastico maelstorm di sentimenti che tanto ci avevano fatto dannare.

Lo so che è un concetto confuso e forse fin troppo consapevole da poter essere sintetizzato in un vecchio modo di dire chiamato "hai fatto la scoperta dell'America". Comunque oggi è morto Sergio Bonelli ed ovviamente c'è gente che ne parla e si addolora non sapendone minimamente nulla di cosa la sua casa editrice stampasse. Pazienza. Pensare che volevo fare proprio un post dedicato all'annuale "Storie da Altrove" dunque, nichilismo permettendo, lo farò a giorni.

sabato 3 settembre 2011

YouTube NextUp

Indeterminato tempo fa è successa una cosa. E' successo che YouTube ha messo in palio 20.000 euro per 25 partner del suddetto sito, che si rivelassero abbastanza ingenosi e motivati da meritare questa prosperosa somma di denaro.  

Quali erano i requisiti per partecipare? Essenzialmente, da quel che so, due: essere per appunto partner YouTube ed avere meno di 50.000 iscritti al proprio canale. Gran bella cosa questa perchè ha permesso una scrematura sostanziale togliendo i vari WillWoosh e canali mainstream affini di torno. 

Come dimostrare la validità del proprio estro artistico? Semplice, inviando un breve filmato che contenesse qualcosa di creativo e che accendesse in chi lo guarda la vaga idea che dando al determinato canale quei soldi sarebbero stati spesi bene, tra nuove apparecchiature e produzioni avvincenti.   

Ok ma... In base a cosa di vota 'sto "estro artistico"? Semplice... Si tratta della grande opportunità di dar voce all'anonimato di milioni di utenti YouTube, permettendo loro di votare quel video che a loro esprime qualcosa in più rispetto a gli altri.
L'iniziativa era estesa a ben sei Stati europei, di cui la nostra Italia. Ebbene, questa cosa si chiamava Next Up ed io avevo seriamente paura.  

Perchè? Be', delle votazioni mere tra utenti non mi sono mai fidata, mi è sempre parso un metodo di valutazione troppo ambiguo. Poi quando ho visto le makeup guru parteciparvi, spesso con prodotti sfioranti il ridicolo, e vedendo le ragazze acclamarle a gran voce, ho pensato che la cosa "non s'ha da fare". 

E, di grazia, tu chi avresti votato?  Chi HO votato. Ho guardato vari video e devo dire di averne votati un po', avendo anche elargito voti a quegli utenti che esprimevano tenerezza e nei quali si percepiva un'acerba passione da coltivare, ma la cui strada era ancora lunga.
Questo a parte, gli unici che ricordo con certezza di aver votato sono stati I Licaeoni, juliusfahn e ZERODX.

Per la cronaca, al Next Up hanno vinto ben tre italiani, che per il mio pessimismo vuol dire molto.  Il tro di vincenti è composto da juliusfahn, ZERODX ed un certo Zizzomagic. Non so se la cosa che mi ha lasciata più esterrefatta sia stato il fatto di averne beccati 2 su 3 tipo numeri del lotto o... No, la verità è che sono davvero contenta di come siano andate le cose. ZERODX ho scoperto essere in realtà già abbastanza famoso e, insomma, ha un timbro di voce caldo e armonioso, i suoi non sono corti, sono proprio racconti, favole. Meritava di vincere anche solo per questo stile personalissimo di narrazione e secondo me a livello di contenuto ha fatto il corto più significativo per il NextUp.



I Licaeoni, che comunque stimo, penso non abbiano vinto per un semplice motivo: non hanno proposto nulla di innovativo, ma solo la seconda stagione di un progetto che già avevano in corso, il Corso di Cazzotti del Dottor Jones. Invece per Zizzomagic ancora non posso dire nulla, dal poco che ho visto mi sta anche simpatico, ma non ho guardato così approfonditamente i suoi video da farmi un'idea.

Ed ora passiamo alla cosa più importante, a cui in fondo il post è dedicato: juliusfahn è un componente, anzi, il fondatore, dei semisconosciuti (o ex semisconosciuti) SLAN , una compagnia, come dice il loro stesso canale, che si occupa di cinema, musica fotografia e scrittura. Loro sono stati per me il più grande colpo di scena e mentre scrivo ho le lacrime a gli occhi, perchè sono davvero felice che la passione abbia premiato per davvero le persone, per una volta. Quando li ho conosciuti io, pochi mesi prima del Next Up ad essere sincera, il loro canale era sì con contenuti interessanti, ma con un modesto numero di iscritti e di visualizzazioni. In più i loro corti, molto astratti, molto fuori di testa, ho sempre pensato potessero far storcere il naso a molti critici improvvisati.
Insomma, mentre molti youtubers propongono video più, penso, "alla portata di tutti" credo che lo stile degli SLAN sia meno digeribile al vasto pubblico e... Non so che dire, sono contenta, lo ripeterò all'infinito.
Forse questo periodo un po' grigio ci ha demotivato circa il reale diritto di scelta di cui disponiamo,  ma sono davvero contenta di vedere che non si è perso in realtà nulla del peso delle parole "voto" e "libertà" e che ancora si scelga con la testa e con il cuore. Come sempre andrebbe fatto.

Vi lascio con il video per la vincita del NextUp di Julius! Guardatevi anche quello portato in gara che merita!

venerdì 2 settembre 2011

More Hats!

Non possiedo la sfrontatezza sufficiente per potermi autoproclamare un'intenditrice di videogiochi, come molti Pokèmon addict o finti retro gamer (commercialissimi) si autoproclamano, però nel mio piccolo posso dichiarare d'avere ricordi molto dolci legati alla mia prima console entrata in casa, la cara Playstation, e di provare una certa nostalgia di epoche che non ho mai vissuto vedendo giochi dai pixel sgranati e posso con la stessa sicurezza affermare che più i videogiochi hanno iniziato a prendere  spunto grafico dalla realtà, più il mio interesse verso di loro andava estinguendosi. Forse ho sempre associato i pixel ad una certa dimensione magica dove è possibile entrare nell'immaginario e l'evolversi del perfezionamento della grafica mi ha un po' lasciato accantonare le console e disinteressarmi a questo mondo, o comunque a non seguirlo più attivamente. Ciononostante ho comunque sempre giocato, anche se in maniera discontinua e prevalentemente su pc o DS.

Ora come ora ho rivalutato il mio rapporto conflittuale con il videogioco moderno e dentro di me ho maturato l'idea che interagire con il mondo videoludico sia un po' come gustarsi un buon film. Questo certamente porta il videgioco su un piano più maturo, nel senso di meglio fruibile da un pubblico adulto, nel senso che da uno grandicello mi aspetto un po' più di spirito d'osservazione che, come serve ad apprezzare un film riuscito bene, allo stesso modo riesce a godere di un videgioco con tutti i crismi . Per questo forse non lo consiglierei ad un bambino, non per violenza, moralismo o altro, ma perchè è meglio che la fantasia dei più piccoli venga stuzzicata da cose incerte e rudimentali, si lasci la magia dell'intrattenimento videoludico ai più grandi. Ovvio non parlo così per qualsiasi prodotto, ma per una grossa fetta sì. In parole povere penso di essere maturata abbastanza per apprezzare quella fetta di emisfero che prima non riuscivo a mio malincuore comprendere.

Dopo questa "breve" intro volevo arrivare al punto cruciale della questione, rendendovi partecipe del fatto che in questa estate ci ho dato particolarmente dentro con i videogiochi made in Valve, in particolare ho avuto il piacere di svagarmi con Team Fortress 2, finire Portal, affezionarmi terribilmente a Portal 2 ed iniziare Half Life 2. Che dire... Spettacolari, uno più dell'altro. Trovo anche ingegnoso il sistema di Steam (eh sì mi sono fatta persino io l'account lì sopra!), è un moderno e provvisorio sistema per far fronte alla pirateria, che amo assecondare nel cinema, nelle grandi etichette discografiche della musica e poco nei videgiochi. Forse perchè credo che sia l'industria che davvero abbia bisogno di soldi per funzionare, fra le tre. Anche perchè nel mio piccolo ho visto che è facile fare dei bei corti cinematografici e della buona musica anche da zero. Invece con i videgiochi ancora non ho visto capolavori che non fossero limitati dalle risorse economiche e dunque tagliando la testa al toro fra le tre industrie è quella a cui avventatamente darei i miei pochi soldi più volentieri.
Comunque sia grazie a Steam ho potuto godere di queste chicche. in realtà Portal lo avevo cominciato già da tempo, ma l'ambiente asettico dei livelli mi aveva lasciata perplessa e disincantata. Ma fate conto che comunque non giocavo da un sacco, per me è stato come fare riabilitazione dopo molto tempo. Inoltre, lo ammetto, forse ero partita prevenuta e demoralizzata, perchè ancora non ero convinta di riuscire a rimettermi volentieri a giocare. Però una volta sgranchite le dita ed affinato la mia scarsa tecnica ho cominciato ad apprezzarlo sul serio, soprattutto dopo aver appreso quale mente perversa si celasse dietro all'A.I. di GlaDOS. Non mi pronuncio su Portal 2 solo perchè dorei fare un'altro post interamente dedicato.
Tutto sommato sono contenta

AH! Inoltre è stato secondo me geniale il viral\guerrilla marketing proposto per il lancio di Portal 2: In parole povere, se ben ricordo, andando sul sito ufficiale di Portal 2 si poteva ammirare un countdown alla rovescia e si invitava la gente a giocare acquistare il "potato sack", ovvero una raccolta di 13 giochi indie dove in teoria, più si giocava e più la CPU avrebbe aiutato GlaDOS a riavviarsi prima. In realtà ho scoperto che su questo c'è tutta un'ampia storia dietro chiamata Potato Fools Day.
Se non basta ho trovato un'articolo di un blog a riguardo in italiano esauriente e scritto con amore.
Ora scusate ma vado, devo vedere se riesco a beccarmi qualche cappello figo di Team Fortess 2 a pochi cent!