lunedì 29 novembre 2010

Scott Pilgrim vs The World

Potrei mettere un post d'apertura che mi riguardi, ma credo che la presentazione migliore che possa fare sia scrivere le solite quattro nozioni striminzite, mentre preferisco “farmi conoscere” man mano scrivendo post su post (sperando di essere costante).

Da un po' mi frullava nella testa un argomento ben preciso, che in Italia purtroppo è\è stato sottovalutato e non ha fatto il boom che speravo. Trattasi di Scott Pilgrim, il geniale fumetto canadese di Brian Lee O'Malley.
La storia è in sé abbastanza semplice: Scott, giovane bassista 23enne canadese, si innamora di una ragazza americana, Ramona. Ben presto il giovane si renderà conto che dovrà affrontare difficoltà ben più grandi della semplice dichiarazione d'amore per poter stare con la ragazza tanto sognata: dovrà infatti vedersela con i suoi sette malvagi ex fidanzati e sconfiggerli tutti quanti per conquistare il cuore della misteriosa Ramona.
La storia potrà apparire banale quanto assurda, ma l'originalità di Scott Pilgrim sta nel contesto in cui è ambientata, in quanto è realizzata ai giorni nostri e riprende elementi pop dell'underground moderno di cui spesso non ci accorgiamo, o fingiamo di non accorgercene.
Come prima cosa, la più evidente, prendiamo come esempio “L'apparenza”, la “confezione” di Scott Pilgrim: il formato dei volumi, la divisione in capitoli, lo stile del disegno e molto altro ancora non può che farlo mettere in paragone molto più con il mondo dei manga che con quello dei fumetti occidentali. Non solo, elementi nipponici ed orientali sono lampanti nella storia (non per altro, l'autore ha origini coreane) e non è forse vero che nella cultura giovanile odierna, ora come non mai, stanno subentrando elementi culturali del genere? E non si parla d'essere appassionati o meno, molte persone dichiaratamente disinteressate alla questione subiscono passivamente questa “invasione” orientale e lo si può notare anche nelle piccole cose, come ad esempio dalla nascita di queste band occidentali palesemente ispirate al visul kei nipponico o alla proliferazione di gadget "kawaii". Potrei elencare altre mille cose, ma mi fermo qui.



 Dunque nel fumetto è predominante l'elemento orientale ma non viene mai o quasi mai affrontato in maniera esplicita, così come avviene nella realtà. Oramai è una cosa così intrinseca nella nostra quotidianità da non stupirci più. La storia altro non tratta che di ragazzi occidentali in un contesto pop che oramai prevede continui elementi nipponici. Questo avviene anche qui in Italia. Ovviamente non mancano anche riferimenti alla cultura moderna occidentale ed americana, non a caso la storia si ambienta comunque nel contesto dell'underground canadese, con tutto ciò che ne deriva. Si parla inoltre di temi evergreen o attualmente di tendenza che chiunque conosce, come la cucina vegana, i caffè filo-sturbacks, gli acquisti online, le band adolescenziali, l'uso di internet, il sesso, gli svaghi, gli amori, le amicizie che finiscono e molto altro ancora.
La storia dunque tratta banalmente di ragazzi, 20enni in un contesto moderno fatto di bisogni, sogni, complicazioni e divertimenti che sono presenti nella vita di un qualsiasi altro ragazzo. Per questo ci si immedesima, i personaggi ci attirano quanto qualsiasi altro personaggio di un telefilm, con le sofferenze e i desideri di ogni persona.
Ma perchè dico che la visione del mondo di O'Malley è ultra-realistica quanto snobbata? Perchè non siamo ancora pronti mentalmente ad ammettere che quella di Scott Pilgrim è la nostra realtà, fatta di influenze filo-nipponiche, filo-statiunitensi, social network, videogiochi, ebay, serate alcoliche, musica, tira e molla tra fidanzati e relazioni sociali complicate. In un mondo dove fino a poco tempo fa chattare su internet, fare molto uso del pc ed essere appasionati ad anime e manga era considerato da “sfigati” e “nerd” è difficile rendersi conto ed ammettere di come questa nuova generazione sia tutto ciò che il pregiudizio aveva portato a discriminare e con ancora più difficoltà riusciamo ad ammettere che la globalizzazione ha portato a mescolare e confondere un po' tutte le culture. Forse andiamo da Starbucks la mattina, mangiamo kebab a pranzo e ceniamo giapponese, ma anche Scott va da Pizza Pizza con gli amici!

La questione è forse anche più accesa in Italia, dove una buona parte di noi ancora vede questa evoluzione in maniera molto ignorante, dove convivere con un omosessuale è scandaloso, internet attira solo i pedofili e i social network sono il male. Inoltre una buona fetta dei ragazzi italiani ancora condivide idee retrograde vecchio stampo e storce all'idea che ci siano coetanei con interessi così “alieni”. E' l'Italia di Tre Metri Sopra il Cielo, facciamocene una ragione. Me ne sono accorta da come è stato accolto nelle sale italiane Scott Pilgrim all'uscita del suo lungometraggio al cinema: una sola proiezione al giorno (alle 14! Che orario tappabuchi!) in un solo film in TUTTA Milano. Inoltre alla tv il trailer del film non l'hanno per nulla passato, anzi, è uscito unicamente su You Tube che io sappia o poco ci manca. Quando sono andata a comprare il biglietto la tipa alla cassa ha storto il naso e ci ha fatto aspettare un quarto d'ora perchè forse non lo trasmettevano se non c'era abbastanza gente in sala, per non parlare del fatto che ha additato me e la poca gente presente per la proiezione come i "reietti" che aspettavano. D'altronde nello stesso periodo davano Harry Potter, che invece ha riscontrato come sempre un certo business.
Forse Scott Pilgrim ha anticipato un po' i tempi, ma sono sicura che un giorno prodotti simili verranno apprezzati anche da una buona parte della massa...